Scicli incanta con il suo centro storico Patrimonio UNESCO, le sue chiese barocche, i palazzi settecenteschi e la vicinanza con un litorale incontaminato.
Scicli, perla del Barocco
Il percorso:
Piazza Italia e Chiesa Madre di Sant’Ignazio di Loyola
Piazza Italia è il cuore della Scicli moderna, un ampio spazio urbano circondato da palazzi storici e architetture borghesi che testimoniano l’evoluzione urbana della città tra Ottocento e primo Novecento. Dominata dalla maestosa Chiesa Madre di Sant’Ignazio di Loyola, costruita a partire dal XVIII secolo, la piazza rappresenta un perfetto equilibrio tra tradizione religiosa e vita contemporanea. La chiesa, in stile tardo-barocco, si distingue per la facciata armoniosa e un interno a tre navate, impreziosito da decorazioni sobrie ma eleganti. Oggi Piazza Italia è sede di eventi civili, mercati, celebrazioni religiose e momenti di socialità, diventando il principale punto di riferimento per residenti e visitatori. Il suo ruolo centrale, unito al pregio architettonico e alla vivacità quotidiana, ne fa uno dei luoghi simbolo della Scicli del presente, profondamente radicata nel suo passato.

Palazzo Beneventano
Palazzo Beneventano è una delle massime espressioni del barocco siciliano, situato in Via Duca D'Aosta a Scicli, nel cuore del centro storico. Costruito nel XVIII secolo, il palazzo colpisce per la straordinaria qualità artistica della facciata, decorata con mascheroni grotteschi, mensole scolpite, figure allegoriche e balconi curvilinei in ferro battuto. Questo insieme di elementi crea un effetto scenografico di grande impatto visivo, che fonde simbolismo, ironia e fantasia in una sintesi unica. Citato da studiosi e storici dell’arte come uno degli esempi più significativi del barocco ibleo, il palazzo resta oggi non visitabile internamente, ma continua ad attirare visitatori, fotografi e appassionati per la sua bellezza straordinaria. È considerato uno dei monumenti simbolo di Scicli, patrimonio architettonico di rilievo internazionale.


Piazza Busacca e Chiesa del Carmine
Piazza Busacca, situata nel cuore di Scicli, è uno degli spazi urbani più significativi della città, crocevia di storia, arte e vita quotidiana. La piazza assunse l’attuale configurazione urbanistica a fine Ottocento, quando venne collocato nel 1884 il monumento a Pietro Di Lorenzo Busacca, ricco benefattore sciclitano. Attorno alla piazza si affacciano edifici di valore storico, come la Chiesa del Carmine, edificata dopo il terremoto del 1693. Il portale ogivale e il rosone gotico sono tra gli elementi originali sopravvissuti al sisma, testimonianza dell’architettura medievale. L’adiacente ex convento dei Carmelitani, oggi sede della biblioteca comunale, arricchisce ulteriormente il valore culturale del luogo. Piazza Busacca è oggi uno spazio vivo e partecipato, teatro di manifestazioni civili e religiose, punto di riferimento per residenti e turisti che desiderano immergersi nell’identità storica e sociale della città.


Chiesa di Santa Maria La Nova
La Chiesa di Santa Maria La Nova, situata nel centro storico di Scicli, ha origini antiche, con testimonianze documentate già nel XIV secolo. L’edificio subì gravi danni durante il terremoto del 1693 che colpì l’intera regione iblea, rendendo necessaria una lunga e complessa opera di ricostruzione. I lavori iniziarono nella seconda metà del Settecento e si conclusero solo nel 1857, quando la chiesa venne riaperta al culto. La facciata attuale, in stile neoclassico, è frutto di interventi ottocenteschi che ne hanno definito l’aspetto sobrio ed elegante. All’interno, la pianta a croce latina si sviluppa su tre navate decorate con raffinati stucchi e ospita opere d’arte sacra di grande valore. Sull’altare maggiore spicca la statua della Madonna della Neve, oggetto di particolare devozione da parte della comunità locale. La chiesa rappresenta un importante punto di riferimento religioso e culturale per la città di Scicli.


Chiesa di San Matteo
Simbolo storico e culturale di Scicli, la Chiesa di San Matteo domina l’omonimo colle, offrendo una vista panoramica mozzafiato sulla città e sul territorio circostante. Le sue origini risalgono all’XI secolo, rendendola una delle chiese più antiche e importanti della zona. Dopo i gravi danni subiti con il terremoto del 1693, l’edificio fu ricostruito in stile barocco, sebbene la facciata sia rimasta incompiuta, conferendo al complesso un aspetto unico e particolare. Per molti secoli la chiesa ha svolto il ruolo di chiesa matrice di Scicli, centro spirituale e punto di riferimento per la comunità, fino a quando nel XIX secolo fu sostituita dalla più grande e moderna Chiesa di Santa Maria La Nova. Attualmente chiusa al culto, con interni spogli ma carichi di storia, la Chiesa di San Matteo rappresenta un importante simbolo dell’identità storica della città e un suggestivo punto panoramico, amato da visitatori e residenti.


Via Francesco Mormina Penna
Via Francesco Mormina Penna è una delle arterie principali del centro storico di Scicli, dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO come parte del sito "Le città tardo barocche del Val di Noto". La via si sviluppa in leggera discesa da Piazza Municipio, ospitando una successione di edifici che spaziano dal XVII al XX secolo. Tra i principali punti di interesse lungo la via si trovano la Chiesa di San Giovanni Evangelista, la Chiesa di Santa Teresa d'Avila, la Chiesa di San Michele Arcangelo e il Palazzo del Municipio, costruito tra il 1902 e il 1906 in stile eclettico neorinascimentale. La via è caratterizzata da un'armonica integrazione di stili architettonici, con facciate in pietra calcarea locale e decorazioni in stile barocco. È un luogo vivace e frequentato, sede di eventi culturali e manifestazioni religiose, nonché set della celebre serie televisiva "Il Commissario Montalbano", dove funge da ambientazione per il commissariato di Vigata.


Fornace Penna
La Fornace Penna, situata nella frazione di Sampieri nel comune di Scicli, è un importante sito industriale storico completato nel 1912 in Contrada Pisciotto. Progettata per la produzione di laterizi, come mattoni e tegole, rappresentava un pilastro dell’industria ceramica locale, fondamentale per lo sviluppo economico dell’area iblea nel primo Novecento. Nel 1926, la fornace fu gravemente danneggiata da un incendio doloso, le cui cause rimangono avvolte nel mistero, che ne compromesse l’attività produttiva. Nonostante ciò, il complesso ha mantenuto la sua imponenza grazie all’architettura razionalista industriale, con grandi camini, strutture in muratura e spazi funzionali, che ne testimoniano il valore storico e tecnico. Oggi la Fornace Penna è valorizzata come luogo culturale e turistico, ospitando eventi, mostre e iniziative che celebrano la memoria industriale e tradizionale di Sampieri e del territorio circostante, fungendo da ponte tra passato e presente.
